Sabato mattina, con la mia proprietaria e Mana, Mana, siamo andati alla latteria di Seggiano, “Caseificio Seggiano,”famosa per il suo formaggio “Dolce Seggiano,” dalla consistenza cremosa e dai sottili aromi di latte fresco.
Invece di seguire la via abituale, abbiamo preso una piccola strada tortuosa attraverso Montegiovi. Il paesaggio toscano si estendeva sotto i nostri occhi, immerso nella luce dorata del mattino, come un dipinto vivente. Ogni curva ci avvicinava un po’ di più al cuore di questa terra, dove il tempo sembra fermarsi, giusto il tempo per assaporare l’istante.
Sulla strada del ritorno, abbiamo incrociato degli olivicoltori intenti nella raccolta.
Questa raccolta delle olive a Seggiano, presso la famiglia Piccini “Nonno Adamo”, inizia nel cuore dell’autunno, quando gli alberi si vestono di sfumature dorate.
Tutto inizia con la stesura di ampi teloni ai piedi degli olivi secolari, creando un tappeto pronto ad accogliere i frutti maturi.
Con una delicatezza controllata, un scuotitore meccanico entra in scena, facendo danzare le olive nell’aria prima che cadano come una pioggia leggera sui teloni stesi. Ogni movimento è preciso, rispettoso dell’albero e della sua storia.
Il telone, come un velo morbido, raccoglie le olive in un movimento delicato, evocando la grazia di un balletto. Ogni gesto dei raccoglitori sembra coreografato, trasformando la raccolta in una danza silenziosa tra la terra e coloro che la coltivano.
Ai piedi di un olivo vecchio di cinque secoli, alcune olive riposano nel telone, come gemme preziose offerte dall’antico albero. Ogni frutto, cullato dal drappeggio, racconta una storia intessuta di secoli di sole e di terra, protetto dai rami nodosi del gigante immobile.
Piegati sotto i rami, gli operai selezionano poi con cura i frutti, rimuovendo foglie e rametti, al ritmo della natura. Questo lavoro meticoloso, quasi rituale, riflette la pazienza e l’amore per la terra che nutrono ogni oliva, colma di sole e di anima.
Poi, i teloni vengono trasportati con cura verso gli olivi successivi, distendendosi nuovamente sotto i loro rami. Questa danza metodica si ripete, da piede a piede, e continuerà fino al crepuscolo, ogni passaggio segnando l’avanzata paziente della raccolta.