Sotto un cielo di smeraldo, le colline di Auckland si estendono in onde infinite di verde. Due pecore, come anime solitarie, pascolano in silenzio, perse nell’immensità di questo paesaggio. Si muovono dolcemente, le loro sagome si fondono nella morbidezza dell’erba, bagnata dalla luce dorata del mattino.
Le tracce lasciate dal tempo segnano dolcemente la terra, echi dei passi di innumerevoli viaggiatori, o forse delle brezze che accarezzano queste colline da secoli. Ogni filo d’erba sembra brillare alla luce del giorno, catturando l’essenza della tranquillità neozelandese.
Qui, la natura regna sovrana, immobile ed eterna, mentre la città lontana sembra un sussurro lontano, cancellato dalla quiete di questi paesaggi ondulati